Virgo
entra in azione
L'interferometro VIRGO entra in azione e comincia la sua raccolta dati sulle onde
gravitazionali. Qui il servizio sul blog di Moebius, con l'intervista a Federico
Ferrini (direttore dello European Gravitation Observatory)
Le
leggi della Robotica di Asimov
Giulio Sandini (direttore del dipartimento di Robotica, Scienze Cognitive e del
Cervelo dell'IIT) spiega a Moebius, su Radio24, le tre leggi della robotica di
Isaac Asimov
Intelligenza
Artificiale
È nato il nuovo programma della redazione di Moebius e Triwù, condotto
da Federico Pedrocchi: in onda il sabato alle 14 e la domenica alle 18.50, affronteremo
tutte le complesse dinamiche in gioco nella relazione tra uomo e macchina
a cura di Federico Pedrocchi, Chiara Albicocco e Alberto Agliotti
Domanda di Giuliano:
Come è nato l'ordine alfabetico? Perché la sequenza delle lettere è quella e non un'altra?
Risponde Giulio Facchetti, ordinario di linguistica all'Università dell'Insubria
La creazione dell'alfabeto è stato uno dei passi decisivi per la storia dell'umanità, perché ha permesso di accedere a un sistema di notazione della lingua facile per tutti, non più riservato a classi specializzate di scribi. L'alfabeto ha avuto subito una rapidissima diffusione, determinando una rivoluzione culturale a livello globale.
Il nostro alfabeto, quello latino usato per trascrivere tante lingue, così come quello greco, derivano da un alfabeto fenicio — ma è più corretto definirlo cananeo — che risale circa al 1800 a.C. Alcune anticipazioni di questo alfabeto si riconoscono in rare iscrizioni, dette protosinaitiche e protocananee, che mostrano ancora gli elementi originari delle lettere, vale a dire gli elementi iconici. Nelle lettere è cioè ancora riconoscibile il disegno di un oggetto reale.
L'alfabeto è stato infatti ideato su influsso della scrittura geroglifica egiziana e delle scritture ideografiche, come quella cuneiforme sumerica, che prevedevano l'uso di centinaia di segni. Il segno che corrispondeva a una parola era il disegno dell'oggetto indicato dalla stessa parola. A questi segni-parola si affiancavano segni corrispondenti a suoni. A un certo momento qualcuno, una popolazione, un gruppo di persone o magari una persona singola, ha pensato che la notazione della scrittura si potesse limitare a un gruppo di segni-suono. È nato così un primo insieme di ventidue lettere sulla base del principio acrofonico: il simbolo della lettera è il disegno di un oggetto il cui nome inizia con quella lettera. Ad esempio, la lettera "B", prima di evolversi nella forma grafica attuale, era un segno simile a quello geroglifico per la casa, che nelle lingue semitiche si pronunciava "bait" o "bet". La "A" corrisponde alla parola che significava bue: se capovolgiamo la lettera si vedono ancora le corna.
Col tempo i nomi delle lettere si sono evoluti e hanno perso il significato originario e la corrispondenza con oggetti reali. La successione con cui si dispongono è stata ideata alla nascita dell'alfabeto è ha un puro valore mnemonico, come una filastrocca per bambini. È provato che all'inizio esisteva una seconda scuola per l'alfabeto, con una sequenza di lettere diversa che non ha avuto fortuna e che iniziava con "E, "L", "H", "M", "Q".